L’ipertricosi è un problema particolarmente sentito dalle giovani donne, infatti riguarda il modo in cui ci vediamo e ci presentiamo agli altri, con implicazioni anche di tipo psicologico.
La gravità dell’ipertricosi è definita in base a una scala visiva (ideata da Ferriman & Gallwey), che attribuisce un punteggio da 1 a 4 alle varie zone del corpo colpite. Questa scala è utile al medico sia per fare diagnosi sia per seguire i risultati della terapia.
L’ipertricosi può essere legata a fattori genetici o ormonali.
Essa è indicativa di problematiche di tipo ormonali soprattutto quando colpisce certe aree: ad esempio il volto nella zona che corrisponde alla barba nell’uomo, sotto il mento e sulle basette (un po’ di baffetti sul labbro sono invece normali in tutte). Altre zone sensibili agli ormoni maschili sono: tra le mammelle (non contano invece i peli intorno all’areola mammaria), la linea centrale dell’addome al di sopra dell’ombelico (è normale invece averne al di sotto fino al pube), la schiena nella parte bassa o le spalle fin da sotto l’attaccatura dei capelli.
Zone dove la peluria è su base genetica sono braccia e gambe, dove comunque ci può essere una crescita eccessiva in condizioni ormonali favorenti.
Nel momento in cui si affronta una terapia dermatologica per l’ipertricosi, è utile sapere quando occorre associare accertamenti di ginecologia endocrinologica.
La visita ginecologica può essere richiesta dal dermatologo in tutti i casi in cui si sospetti che siano in gioco fattori di tipo ormonale, in base sia alle zone colpite sia alla rapidità di ricrescita della peluria e alle sue caratteristiche di spessore e colore.
Dal punto di vista ormonale l’iperandrogenismo, come eccessiva produzione di ormoni maschili, può derivare da diverse situazioni: la più comune è la sindrome dell’ovaio policistico, ma esistono anche condizioni di iperandrogenismo isolato e disturbi che colpiscono altre ghiandole endocrine (tiroide, surrene, etc.).
La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione caratterizzata da iperandrogenismo, cicli anovulatori (oltre i 40 giorni tra una mestruazione e l’altra) e ovaie policistiche. L’aspetto ecografico tipico delle ovaie comprende dimensioni aumentate (volume del singolo ovaio oltre i 10cc), follicoli numerosi e incremento della zona ovarica centrale, chiamata stroma, dove vengono prodotti gli ormoni maschili. Si parla di sindrome dell’ovaio policistico quando almeno due dei tre criteri elencati (anovularietà, iperandrogenismo e ovaie policistiche) sono presenti.
La sindrome dell’ovaio policistico esordisce durante l’adolescenza sulla base di una predisposizione genetica. Possono associarsi altre disfunzioni ormonali, in particolare iperprolattinemia, ipotiroidismo e insulino-resistenza. Queste situazioni richiedono il trattamento medico, ma non solo: cambiare stile di vita, in termini di esercizio fisico e dieta, può migliorare il quadro ormonale generale. In alcuni casi è necessario associare la terapia ormonale e/o per l’insulino-resistenza (metformina), al fine di migliorare la regolarità mestruale e la fertilità in donne desiderose di prole.
Ai fini del trattamento dell’ipertricosi, la sindrome dell’ovaio policistico richiede terapie mirate di tipo antiadrogenico: in primo luogo la pillola anticoncezionale (scegliendo i nuovi preparati a basso dosaggio ormonale), eventualmente associata ad antiandrogeni, come il ciproterone acetato o la flutamide.
Associare l’antiandrogeno alla terapia ormonale classica garantisce i migliori risultati in termini di riduzione dell’ipertricosi e aiuta a consolidare i risultati del lavoro del dermatologo. Questo è particolarmente importante quando si ricorre alla laser-terapia, visti i costi che la paziente dovrebbe sostenere in caso di rapida ricrescita della peluria.
La sinergia tra dermatologo e ginecologo è quindi vincente contro il problema ipertricosi e consente di avere un quadro completo di eventuali disfunzioni ormonali associate, che possono incidere sul benessere generale della persona.
Approfondimenti
La sindrome dell’ovaio policistico
Ciclo mestruale e alimentazione
Intervista a Valentina Pontello su Radio Nostalgia riguardo alla sindrome dell’ovaio policistico